A pochi mesi dall’avvio delle celebrazioni per il centocinquantenario dell’Unità d’Italia, I Borbone di Napoli acquistano il sapore di una nemesi storica. Mai infatti la dinastia franco-spagnola, insediatasi a Napoli nel 1734 e regnante fino a Garibaldi, era stata oggetto di un’opera di tale pregio editoriale e così ampio spettro di indagine, corredata inoltre da un vasto apparato iconografico. Grazie a ventiquattro saggi dei maggiori studiosi, si passano in rassegna i primati culturali e tecnicoscientifici del Regno delle Due Sicilie: dalla costruzione del San Carlo (il più antico e grande teatro per l’opera in musica tuttora operante) alla Mappa Carafa (la più dettagliata descrizione topografica di una città europea del XVIII secolo); dall’avvio degli scavi ercolanesi (con la costituzione del Real Museo Borbonico a Portici) a quella mirabile fusione fra utile e bello, rappresentata a Maddaloni dai vanvitelliani Ponti della Valle o a Napoli dall’esedra del Mercatello, poi Piazza Dante; dalla nascita dell’Osservatorio Vesuviano e di quello Astronomico di Capodimonte, alla prima ferrovia italiana Napoli-Portici; fino alle realizzazioni siciliane del parco e della casina della Favorita a Palermo. Il tutto in una capitale rutilante di vita e grandemente attrattiva di artisti e pensatori da ogni parte d’Italia e d’Europa. Non c'è cultura europea senza la cultura di Napoli |